giovedì 27 ottobre 2011

PIETROLIO

Vivevo con Erick, il mio compagno. Dovevamo partire per il week-end insieme ai nostri amici. Stavo infilando in borsa l'abito da sera, avevo i tacchi a spillo tra le mani, quando suonò il campanello. Chissà chi può essere, pensai. “amore apri tu?” chiese Erick dall'altra stanza.
Aprii la porta, i tacchi a spillo tenuti su da una mano, Erick dietro le mie spalle guardava insieme a me un'anziana signora. 
“mamma?” chiesi.
Lei mi abbracciò. Non ci vedevamo da quindici anni.
“figlio mio, quanto ti ho cercato” mi disse. Sembrava non notare il reggiseno che avevo addosso, sotto il vestito, e neanche l'imbottitura che lo riempiva.
“mamma, lui è Erick. Stiamo insieme da nove anni”. Mia madre si presentò. Si tolse la giacca e la appese vicino alla porta.
“ho viaggiato per anni figliuolo offrimi un bicchiere d'acqua”. Erick lo portò dalla cucina. Mia madre lo svuotò in un sorso. 
“tuo padre è morto” disse.
Io lo sapevo. Avevo letto le notizie sui giornali.
Non dissi nulla, mi sedetti sul divano.
“Pietro” disse mia madre “forse lo sapevi già. Non importa. Sono contenta di vederti.” io la abbracciai. Ma non sapevo se ero contento.
“Pietro” mi disse “ho viaggiato per anni. Ho tante cose da dirti.”
“amore, puoi portarmi un bicchiere d'acqua?” chiesi. Erick lo portò dalla cucina. Lo svuotai in un sorso. Erano quindici anni che non vedevo mia madre.
Sono scappato di casa a diciannove anni.
“anche tuo padre” disse mia madre “tuo padre anche scappò di casa a diciannove anni” . Era cresciuto in una fattoria nel Vermont poi era fuggito.
“andò a costruire ferrovie” disse mia madre. 
Io ero scappato con Marc, il mio migliore amico. Avevo rubato una macchina e guidato fino a *******. Ero giovane, ero innamorato, ero partito. Era il 27 novembre 1880. Una volta arrivati a ******* Marc mi aveva abbandonato. Io per sopravvivere fui costretto a lavorare come prostituta.
Mio padre aveva costruito ferrovie e aveva guidato i treni. Questo fu mia madre a dirmelo, quel giorno che suonò alla mia porta.
Io sono nato a Titusville, in Pennsylvania, nel 1861. Titusville era un paesino di 125 abitanti prima del 1859, quando mio padre estrasse il petrolio dal sottosuolo usando delle trivelle. Fu il primo a farlo. Ho sentito questa storia milioni di volte.
“era stato G. Bissell” disse mia madre “ad avere questa idea. Ci aveva pensato guardando fuori da una farmacia la pubblicità di un farmaco a base di petrolio. Le trivelle che usavano per estrarre il sale ne restavano sporche. Il farmaco lo producevano con quello. George B. era stato in Pennsylvania, in viaggio, nel 1853. Aveva visto estrarre il petrolio superficiale dalla gente del posto. Qualcuno lo raccoglieva persino con spugne e stracci, pensa. Veniva utilizzato principalmente come medicinale. Bissell, colpito dall'estrema infiammabilità della sostanza, aveva pensato di utilizzarla come olio illuminante. Quando vide la foto delle trivelle cinesi, fuori dalla farmacia, ebbe la straordinaria intuizione.”
Avevo sentito quella storia milioni di volte.
“tuo padre era sicuro di trovare il petrolio. Ci trasferimmo a Titusville e iniziò subito a scavare. Io lo amavo. Sapeva guidare i treni, era forte, giovane, coraggioso, era stato persino colonnello. Pensa, aveva quarant'anni allora.”
Madre mi guardò negli occhi. Non guardava le mie tette. “devo dirti una cosa” mi disse.
Non ci vedevamo da quindici anni. 
“in realtà fu un'idea di J. Townsend, il banchiere.” disse mia madre “Fu lui a suggerire a tuo padre di fingersi ex colonnello per impressionare gli abitanti del villaggio. Funzionò."
"A me quell'idea era subito piaciuta” é il 1895 e io sono davanti a mia madre che mi dice: “Mi eccitava pensare che tuo padre fosse un colonnello.”
Io non ne rimasi colpito. Mia madre mi guardò come a chiedere il perché.
“non credo neanche che sia il mio vero padre” le dissi.
Mia madre per poco non si mise a piangere. “Pietro, perché hai sempre pensato questo?”
Io guardai il colore della mia pelle. Era nera. Lo è ancora. Quella di mia madre no. Quella di mio padre neanche. Ho due fratelli. Bianchi, pure loro. Non li ho più rivisti da quando sono scappato.
“ti voleva tanto bene”
“chi?”
“tuo padre. Lavorava così tanto nei pozzi. Lo faceva per la nostra famiglia”.
Mia madre mi guardò e mi disse “tu. Soprattutto. Eri sempre nei suoi pensieri.”
Io guardai il colore della mia pelle. Per gli abitanti di Titusville ero sempre stato un cittadino inferiore. Nonostante la fama di mio padre si divertivano a umiliarmi. Pensavano che io dovessi obbedire a ogni loro ordine. E io lo facevo, ma soltanto con i miei amici. Con Marc soprattutto.
I miei genitori volevano darmi come sposa una certa Fiorenza. Era una mia lontana cugina. Io avevo sempre desiderato una fidanzata, lo dicevo sempre ai miei amici, ma non avevo mai pensato a mia cugina. La sua famiglia si era trasferita a Titusville poco prima della mia nascita. Dopo che mio padre era riuscito a estrarre il petrolio, e gli abitanti di Titusville si erano moltiplicati.
“era agosto” disse mia madre “e la società che finanziava il lavoro di tuo padre gli aveva dato un ultimatum. Tuo padre era sicuro di riuscire a trovare il petrolio. Aveva iniziato a lavorare con le sue stesse mani. E una sera, mentre una lettera che ordinava di interrompere gli scavi arrivava a casa nostra, dal pozzo cominciò a sgorgare una sostanza scura e oleosa che galleggiava sull'acqua.”
Avevo sentito questa storia milioni di volte, prima di scappare di casa. I miei genitori avevano iniziato a parlarmi del mio matrimonio. Io non avevo mai pensato a mia cugina. Cominciavo appena a chiedermi perché i miei amici dovessero essere carini per essere miei amici. Mi chiedevo chi fosse veramente mio padre. Guardavo il colore della sua pelle. Lo odiavo.
“tua cugina ha sposato il nipote di George Bissel” mi disse mia madre.
Quando mio padre aveva estratto il petrolio, tantissime persone si erano trasferite nel nostro paese. Avevano acquistato i terreni, avevano affittato trivelle. Gli abitanti di Titusville, avevano sempre voluto comprarmi come schiavo, per lavorare nei loro pozzi. Mio padre era l'unico a difendermi. Ma io sapevo che non era il mio vero padre. I miei genitori erano bianchi. Io no. Loro mi volevano bene. Io li odiavo, per tutto quello che mi avevano fatto. Li odiavo perché non mi dicevano la verità.
“è morto in miseria e malattia” mi disse mia madre.
Aveva preferito morire piuttosto che venirmi a cercare.
“ha iniziato ad ammalarsi dopo che tu te ne sei andato” mi disse.
Io non ero più tornato a Titusville. Non avevo più rivisto i miei genitori. L'unica lettera che avevo scritto a mia madre l'avevo lasciata sul tavolo in cucina il giorno della mia partenza. C'era scritto “non cercatemi”.
Lavorando come prostituta conobbi Erick. Era sposato. Era il 1885.  L'anno dopo andammo a vivere insieme.
“ti ho cercato per anni figliolo” mi disse mia madre. 
Sopra il tavolo, oltre ai due bicchieri d'acqua, c'era un giornale aperto. L'articolo parlava di interventi plastici al seno. Molte donne pensavano che presto avrebbero potuto operarsi per aumentare le dimensioni del loro seno. O perfezionarlo.
Io ero una di loro.
“anche io vorrei perfezionare il mio seno” disse mia madre.
Non mi vedeva da quindici anni.
L'articolo diceva che presto sarebbe stato possibile inserire delle protesi di avorio, vetro, o paraffina nella regione mammaria. Fu possibile. Io lo feci. Mia madre no.
Io morii di tumore nel 1907.
“tuo padre voleva vederti. Parlava di te prima di morire”.
Io non l'avevo mai perdonato.
“devo dirti tante cose figliolo”. Erick portò un bicchiere d'acqua dalla cucina. Mia madre lo guardò. Guardò me. 
“puoi dire tutto quello che mi devi dire davanti a lui” dissi “stiamo insieme da nove anni”.
Mia madre si presentò. Guardò Erick. Poi guardò me. “Tuo padre estrasse il petrolio. Era il 1859. Ci arricchimmo, all'inizio. Titusville si arricchì. Passarono due anni. Un giorno tuo padre tornò prima dai pozzi. Lo sentii arrivare insieme a un pianto. Aveva tra le braccia un bambino. Eri tu. Ti aveva trovato in mezzo al greggio. Io ti presi in braccio. Ti feci smettere di piangere. E ti pulii. Ma il colore del petrolio non andò mai via. Eri nero. Lo sei ancora.”.
Mia madre svuotò il bicchiere d'acqua in un sorso.
“ti portammo da un dottore, fuori città. Ci disse che eri costituito al 70% di petrolio. Per questo ti abbiamo chiamato Pietro.”
“tuo padre era convinto che tu fossi figlio di qualche spirito antico. Una creatura speciale, estranea a questo mondo.”.
Gli abitanti di Titusville hanno sempre parlato male di me. Nonostante la fama di mio padre. Mi discriminavano per il colore della mia pelle. Mi chiamavano finocchio. Lo ero.
“tuo padre, ti ha sempre amato. Lavorare nei pozzi lo faceva sentire in contatto con le tue origini.”.
È il 1895, il dottor Czerny ha compiuto la prima operazione chirurgica nella regione mammaria e io sono davanti a mia madre che mi dice “pensammo fosse meglio far credere a tutti che tu fossi negro. Anche a te.”
“in realtà” disse “sei stato tu a suggerirci questa idea”.
Io non ne fui sorpreso. Mia madre mi guardò, come a chiedermi il perché. Io guardai il colore della mia pelle. Tutti pensano che io sia nero.
Erick andò a bere un bicchiere d'acqua.   

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